Quanto potrebbe reggere il teatro senza riaprire le porte all’amato pubblico?
La risposta, secondo uno studio dell’Università del Michigan Nord Orientale, è “quel tanto”.
Tale unità di misura non è una novità in campo filosofico e scientifico, essendo già stata usata in svariate occasioni e senza fondati motivi fin dai tempi di Aristotele (ne “La Poetica” il filosofo, a proposito di come vada usata la catarsi in un’opera tragica, si sbilanciò addirittura in un perentorio: “quel tanto che basta”).
La notizia ha fatto presto il giro del web ed è giunta anche in Italia, dove l’espressione “quel tanto” è già molto usata quando si tratta di galvanizzare attori e maestranze indicandogli la cifra con cui verranno pagati.
Sempre secondo lo studio dell’ateneo americano, l’espressione sarà sempre più usata in futuro nei più diversi contesti sociali, politici e economici insieme a espressioni dal medesimo significato.
Esempi:
“Quali nuove misure verranno prese nei prossimi mesi?”
“ Le più opportune”
“Quando potremo vedere la fine di tutta questa situazione?”
“A tempo debito”
“Dobbiamo imparare a convivere con una costante sensazione insicurezza?”
“Pressapoco”