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AMALIA E BASTA

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testo, regia e interpretazione di Silvia Zoffoli
scene Leonardo Carrano
disegno luci Camilla Piccioni
costumi Maria Grazia Lasagna Mancini
strutture scenografiche Carlo e Roberto Zoffoli
produzione Associazione Culturale FALESIA ATTIVA

1°premio Monologhi “Sipario Autori Italiani” 2012
1°premio Testo Teatrale “InediTO Colline di Torino” 2012
2°premio di drammaturgia “Teatro e disabilità” 2011
Spettacolo vincitore di OFFerta creativa 2014

Amalia lavora come hostess di museo. Una giornata che le sembra non passare mai è occasione per ripercorrere le tappe fondamentali della sua vita, quella di una ragazza come tante, che però non è come le altre: Amalia, infatti, è sorda dalla nascita. Disabilità “invisibile”, con risvolti talvolta tragicomici, la sordità è per lei una diversità con la quale confrontarsi non solo rispetto agli udenti, ma anche rispetto agli altri sordi, e soprattutto un’occasione per fare i conti con la propria identità di persona, per riuscire infine ad accettarsi per quella che è: Amalia e basta.

“Quello che ho voluto sottolineare è il valore dell’unicità della persona, che non è riducibile ad un solo ‘aggettivo’. Amalia non ama andare in giro con il “libretto delle istruzioni”, eppure è lei la prima a voler cercare una definizione univoca di se stessa e degli altri, la cerca e al tempo stesso la rifugge, vorrebbe appartenere ad un gruppo in cui trovare i propri simili, eppure sente gli altri ostili. La sua ironia e fresca leggerezza, in realtà, sono il risultato di un percorso di crescita personale non certamente facile che vede la sua catarsi nell’accettazione della fragilità. Se si vuole, questo vale per la sordità come per qualunque altra condizione dell’essere umano: accettarsi ed essere accettati per quelli che si è significa vivere una contraddizione costante fra la ricerca di un’identità precisa e l’insoddisfazione nel non trovarne mai una univoca. Probabilmente c’è un po’ di Amalia in ognuno di noi. Ho voluto giocare su una messa in scena basata sui colori e sulla loro combinazione, sia per l’ambientazione del testo (un museo) e le passioni della protagonista (l’arte e la pittura), sia per dare un’idea visivo-simbolica di una realtà complessa com’è quella dei sordi. Ho voluto poi lavorare su due livelli, percezione di sé e percezione degli altri, giocando su registri diversi di recitazione, per cercare di restituire, al tempo stesso, la fragilità e la forza di questa piccola grande donna.”
Silvia Zoffoli

SILVIA ZOFFOLI

Dopo un percorso come attrice, assistente e aiuto regista, fonda l’Associazione Culturale “Falesia Attiva” e, nel 2009, firma testo e regia dello spettacolo “Hannah e Mary, un’amicizia ordinaria fra due donne straordinarie” che ha ottenuto il patrocinio dell’Adei-Wizo (Associazione Donne Ebree d'Italia) ed è stato scelto nel 2010 per la Rassegna “Autogestito” del Teatro Quirino Vittorio Gassmann. Parallelamente al percorso teatrale, studia cinema al Dams di Roma 3 dove si laurea specializzandosi nel rapporto fra documentazione e finzione nel cinema italiano e realizza un documentario sulle differenze, nella metodologia di direzione degli attori, tra i registi Marco Bellocchio, Giuseppe Bertolucci ed Ermanno Olmi. Nel 2011 scrive “Amalia e basta” con cui vince, nello stesso anno, il 2°premio di drammaturgia “Teatro e disabilità” mentre, nel 2012, ottiene il 1°premio nella sezione Testo Teatrale del concorso “InediTO Colline di Torino” e il 1°premio Monologhi “Sipario Autori Italiani”. Nel 2013 è stata selezionata per partecipare al workshop con il regista e drammaturgo Wajdi Mouwad alla “Biennale Teatro” di Venezia.