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BOMBINO

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Omara Bombino Moctar e il suo “Tuareg blues” che sta infiammando le platee internazionali rappresentano una miscela esplosiva, perché alla musica e all'energia delle sue performances si unisce la storia di un popolo nomade, più una intensa vicenda personale. Il suo ultimo album, “Nomad”, è stato prodotto nientemeno che da Dan Auerbach dei “The Black Keys” e il suo nomadismo musicale da sahariano diventa internazionale.

Omara Moctar, in arte Bombino è un Tuareg, un berbero di quelle comunità che vivono di pastorizia nomade attraversando i territori desertici dell'Africa settentrionale. Nella musica di questo incredibile e personalissimo chitarrista vita e storia sono infatti tutt’uno da quando nel 1990 questo giovane tuareg all’età di 10 anni prese la via dell’esilio dal Niger, durante la rivolta del suo popolo contro il governo, spostandosi con la famiglia in Algeria. Per i Tuareg la musica e soprattutto la chitarra rappresentano una forma di lotta contro chi vuole ingabbiare questo popolo nomade e indomito nei confini geografici e culturali di uno stato.
Non a caso in Niger la chitarra è stata per lungo tempo proibita ai Tuareg e non a caso è anche lo strumento che Moctar ha scelto di suonare seguendo dall'esilio le influenze occidentali di Knopfler e Hendrix ma diventando anche allievo di uno dei maestri indiscussi del chitarrismo tuareg, Haja Bebe, che per la sua giovane età lo ha soprannominato Bombino, storpiatura dell’italiano bambino.
Si sviluppa così la storia di questo musicista africano che per sonorità ricorda i vicini maliani Tinariwen e come loro viene scoperto e prodotto da attenti artisti americani ormai affermati sulla scena rock internazionale e amanti del blues del deserto… quello delle origini.

Video:
https://www.youtube.com/watch?v=fzWBow0OAeA
https://www.youtube.com/watch?v=M-9gQiiE4H0