
Sappiamo chi sei.
Tu sei un disagiato. Lo sai tu e lo sappiamo anche noi. Sappiamo quante energie sprechi per non farlo vedere. Fratello disagiato, basta: Il disagio non è un ostacolo sulla strada, il disagio è la strada.
Non cercare di cambiare te stesso. Non cercare di apparire migliore. Accettati come sei: pigro, inetto, inconcludente, dispersivo, vile. Noi ti vogliamo bene così.
Non preoccuparti: elimineremo assieme ogni senso di colpa, ogni residuo di frustrazione.
Noi siamo qui per aiutarti.
Siamo portatori di un messaggio universale che si esprime attraverso la pratica delle tre d:
Distrazione, Disinteresse, Disaffezione.
Stringi la mano che ti porgiamo. Il futuro è nostro. Grandi giorni di festa si avvicinano.
Noi siamo la Generazione Disagio. E ce ne sbattiamo il cazzo.
Lo spettacolo Generazione Disagio – Dopodiché stasera mi butto è un cinico e spassoso gioco dell’oca che mira all’annullamento.
Quattro personaggi conducono il pubblico a giocare una folle partita a uno strano e innovativo gioco dell’oca, che ha come obiettivo la casella finale del suicidio.
Un conduttore coinvolge gli spettatori per fare avanzare tre pedine umane sul tabellone: un dottorando, un precario e uno stagista attraverseranno imprevisti, prove collettive e prove
individuali con un ritmo comico serrato e pezzi di improvvisazione basati su input che vengono dal pubblico.
Vincerà chi riesce ad accumulare più sfighe e perciò più “disagio”.
Nell’arco dei 70 minuti di spettacolo si affrontano temi quali l’amore, la paura del futuro, il lavoro, la sessualità, la politica, la solitudine e l’indeterminatezza.
Uno spettacolo di cinica auto-analisi collettiva che non fa sconti a nessuno: irriverente, comico e profondo, che ci costringe a fare i conti con il mondo che abbiamo costruito e la vita che
vorremmo.
Il linguaggio alterna in un ritmo serrato citazioni colte, riferimenti pop e provocazioni trash.
“…Lo sappiamo che la vita è dura, che c’è crisi, che c’è lo spread. E allora? Dopodichè? Cosa vogliamo fare? Un nuovo partito che entra in parlamento? La decrescita felice? Vogliamo fare la
rivoluzione e prendere manganellate? Oppure morire per difendere un albero?
NO!
E allora cosa ci rimane? Il suicidio? Si! Ma per ridere!
Gioca anche tu a Dopodiché: riversa i tuoi problemi su un personaggio del gioco e portalo al suicidio. I tuoi problemi moriranno con lui. Dopodiché: l’emozione di vincere, perdendo la vita!…”
Spettacolo vincitore del concorso nazionale ROMA PLAYFESTIVAL 1.0 2015
Spettacolo vincitore del BANDO TEATRO OFF ARTIFICIO 2015
Spettacolo vincitore del BANDO “LE CITTA’ VISIBILI”, III edizione, RIMINI 2015
Record di incassi e presenze di pubblico al TORINO FRINGE FESTIVAL 2014
Spettacolo vincitore del concorso GIOVANI REALTA’ DEL TEATRO 2013
Menzione speciale della giuria al premio SCINTILLE 2013 di asti teatro 35
Menzione speciale della giuria al premio nazionale INTRANSITO – teatro Akropolis 2013