Teatro e Cabaret

Protagoniste

GEOGRAFIE CLANDESTINE

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performing reportage
fotografie racconti film musiche suoni
di e con Monika Bulaj

È un lavoro in cammino, con persone in fuga dalla follia dell’uomo: nomadi, minoranze e pellegrini. Popoli perseguitati in Afghanistan e Pakistan, cristiani d’Oriente, iniziati che incarnano gli dei dell’Africa in esilio, maestri sufi dal Maghreb alle Indie, sciamani dell’antica Baktria, gli ultimi pagani dell’Hindukush e della Russia, nomadi tibetani, sette gnostiche dei monti Zagros, e tanti altri. 
Immagino un atlante delle minoranze a rischio e dei luoghi sacri condivisi, che disorienti e confonda le mappe mentali basate su esclusioni. Geografie clandestine, stratificazioni di memorie, di luoghi-ponti, indecifrabili per i barbari, dove da secoli si preservano le metafore delle iniziazioni e le ricette per la sopravvivenza. Anno dopo anno la mappa si allunga, aggiungo un pezzo, una scheggia, una scintilla. Tutto accade nella grazia d’un incontro. La tenerezza fa da tramite.

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