GLI ULTIMI GIORNI DI POMPEI
Regia di Mario Caserini e Eleuterio Rodolfi, Italia, 1913, 80'
Sceneggiatura di M. Camerini
Soggetto: E. G. Bulwer – Lytton
Con Fernanda Negri, Eugenia Tettoni, Ubaldo Stefani, Antonio Grisanti, Cesare Gani Carini, Vitale Di Stefano
Accompagnamento musicale live del Riccardo Morpurgo Trio (Luca Colussi, batteria- Simone Serafini, contrabbasso – Riccardo Morpurgo, pianoforte)
Arbace, sacerdote egizio, s'infatua di Jone, promessa a Glauco e pur d'averla per sé, grazie ad un filtro fa impazzire il ragazzo che è poi condannato a morire nell'arena. L'eruzione del Vesuvio distrugge Pompei permettendo ai due giovani amanti di ricongiungersi e, insieme, di sfuggire al cataclisma.
Primo kolossal italiano di rilievo, xche permise a Pastrone di trarne chiari spunti per la realizzazione di Cabiria l'anno seguente. Elaborate scene di massa, ma quello che conta è rappresentato dalle sequenze finali (circo ed eruzione), massimi esempi, per l'epoca, della ripresa in profondità. Si può valutare come esempio di cinema d'avanguardia considerando le attinenze scenografiche a riferimento della pittura classica (Spence, Millas) e accentuazioni metaforiche sulle figure dei protagonisti.