Il festival, realizzato dall'Associazione Anno uno e diretto da Sergio Grmek Germani, propone un programma particolarmente ricco di novità ed esclusive.
La terza edizione del “Premio Anno uno ad un cineasta del nostro tempo” va ad un grande regista romeno, Mircea Daneliuc, di cui verrà presentato, in anteprima internazionale, il film SISTEMUL NERVOS, commedia amara, che è non solo uno degli sguardi più feroci sulle mutazioni a Est, ma anche la più giocosa decantazione del trash televisivo. Insieme a quest'ultima produzione, verranno proiettate altre opere fondamentali del pluridecennale percorso di questo regista da scoprire, tra cui quel PATUL CONJUGAL che autori come Makavejev e Ciulei ammirano particolarmente. Daneliuc ritirerà il premio e incontrerà pubblico e critica anche per presentare la sua opera letteraria, inedita in Italia ma di prossima traduzione in Francia.
Una sezione del festival sarà dedicata al maestro del cinema sloveno Matjaz Klopcic: che ora ritorna alla regia e che interverrà assieme a quattro affascinanti interpreti femminili del suo cinema appassionato. A Klopcic sarà dedicato un programma comprensivo di un'anticipazione in anteprima del suo nuovo film.
Nell'esplorazione in deep delle cinematografie del nostro retroterra spiccherà l'omaggio a due grandi cineasti scomparsi, il croato Ivan Martinac e il serbo Zivojin Pavlovic.
Ma, negli sguardi a 360 gradi del festival, attenti anche al cinema italiano, sarà incluso, nel decennale della morte, un omaggio a Nando Cicero, autore che ancorché recentemente riscoperto resta marcato da una limitante sottovalutazione da parte di quella critica che tenacemente continua a negarne il valore.
Le proposte spazieranno anche oltre il territorio europeo, con un omaggio a Barbara Loden autrice di un'opera unica e interprete di due capolavori di Elia Kazan.
Al regista serbo Misa Radivojevic sarà dedicata una sezione che, tra gli altri proporrà il recente e controverso film BUDJENJE IZ MRTVIH.
L'artista britannica d’adozione, balcanica d'origine, Breda Beban sarà al centro di un'altra sezione del festival, il quale conterrà anche un omaggio al critico-autore Michele Mancini, figura che dalla marginalità si è interrogata nel modo più profondo sulla natura del cinema.
Completeranno il programma un omaggio all'artista colombiano Leo Matiz; un omaggio in progress a Vittorio De Seta; la proposta di un'opera maledetta del cinema italiano come LA CITTA' DOLENTE di Mario Bonnard, unico film di finzione sull'esodo istriano, di cui con La Cineteca del Friuli si sta progettando il restauro.
Inoltre, in un altro pluriennale percorso in progress, dedicato a “Larisa Sepitko e le grandi estasi del cinema sovietico”, avrà luogo un omaggio a Karen Shakhnazarov e alla Mosfilm.
Un festival che ama sconfinare in campi diversi per ritrovare quanto vi è di cinema nelle altre arti e che negli estremi del cinema trova i suoi momenti più alti, avrà il suo cuore nell'incontro con e tra cineasti di tutte le epoche.
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I MILLE OCCHI