assolo per voce e anima
di e con MIMOUN EL BAROUNI
ideazione e regia Armando Punzo
produzione Compagnia della Fortezza
RITRATTI ITALIANI
in abbonamento / PROSA
“Il Libro della Vita” è uno spettacolo autobiografico. Mimoun El Barouni è un attore della Compagnia della Fortezza che, guidato da Armando Punzo, decide di raccontare la sua vita, fatta di un mondo berbero, di rabbia, di non riconoscenza, di poesia. Una piece dura e avvincente, piena di dolore e di vita. L’incontro nuovo tra il regista ed il suo attore dà vita ad un confronto con frammenti di realtà raccontati da un’individualità che è quella di Mimoum, ma che, forse, può diventare Emblema. Lo spettacolo affronta temi di grande attualità: immigrazione clandestina, il sogno americano, il viaggio in nave, l'approdo alla realtà, il carcere, attraverso la testimonianza di uno degli attori storici della Compagnia della Fortezza.
La scommessa è quella di partire da un’apparente non teatralità per aprire nuove finestre di conoscenza sul mondo e sulle possibilità di fare teatro.
“…mentre camminavo nella strada a Volterra avevo incontrato Armando e m’aveva proposto di fare uno spettacolo raccontando la mia vita, ed avevo accettato.”
Mimoun El Barouni
“Lo sguardo della poesia brucia nell'attualità, o l'attualità si consuma e brucia nella presenza di un corpo di poesia? Questa domanda prende le sembianze di un concreto progetto drammaturgico nel racconto in prima persona di Alì, attore marocchino della Compagnia della Fortezza, racconto intervallato alla scansione di versi e teso alla creazione di una forma della biografia, dove tutto si congiunge: esperienza e sogno dell'esperienza, viaggio e sua immaginazione. Il viaggio nell'inferno del nostro tempo sfida non solo la possibilità dell'essere detto, ma anche il dominio della forma, in questo caso della forma di una drammaturgia ridotta veramente all'osso: un tavolino, una sedia, un quaderno davanti e un uomo che parla. Parla di sé, della sua famiglia lasciata, dell'impegno politico e intellettuale, del carcere, e dà vita a questa forma della biografia sulla scena. Il teatro dell'autobiografia prende il monologo e lo sdoppia di personaggi:il padre , la madre, i ragazzi del popolo, che si alternano felicemente nell'unica voce recitante, screziandola di toni, registri, in felice alternanza: secca e densa insieme. Ombre della propria vita che emergono e prestano le proprie voci a quella, unica e multipla insieme, del protagonista.. La riflessione ostinata sul teatro, il suo senso, continua e diventa testimonianza di uno degli attori della compagnia della Fortezza. Non forma “della” vita, ma forma “nella” vita, dentro di essa, immanente ai suoi stridori.
Biografia drammaturgica o dramma di un'autobiografia: lo sbocco necessario di un teatro che possa un giorno fare a meno anche del teatro.
È forse un sogno estremo in cui credere con il regista di questo spettacolo Armando Punzo”.