
Il monologo è un insieme di osservazioni e annotazioni di vita vissuta e sulla cultura dei cinquantenni, vittime della quotidianità. Episodi realmente accaduti comuni a tutti, con idiosincrasie e perplessità circa i ritmi che il mondo d’oggi ci impone. Nulla si crea e nulla si distrugge, per un comico: tutto fa brodo!
Dall’infanzia autobiografica di un bambino lievemente sovrappeso, al difficile rapporto con i dietologi per arrivare alla passione per la tecnologia che passa attraverso il complicato rapporto col telefono e i suoi annessi.
Non manca un breve ma intenso momento comico basato sulle “facce”: le curiose imitazioni, anche inedite, di oggetti, concetti e astrazioni, eseguite per lo più con l’espressione del volto, rese note al vasto pubblico dalle storiche apparizioni televisive, ancora oggi particolarmente apprezzate. In quest’ultima fase dello spettacolo il pubblico può/deve partecipare con richieste per esecuzioni di imitazioni “senza rete”.
Gianni Fantoni ha passato ampiamente le 50 primavere, compresi i relativi inverni. Lavora nel campo dell’intrattenimento da un bel po’. Ha frequentato tv, radio, teatro, cinema, scrittura, sia come cliente che come fornitore. Grazie ai social network più diffusi si tiene in allenamento col cervello e con le dita, ma solo perché non producono acido lattico. Col fisico che si ritrova sembrerebbe uscito da un quadro di Botero. Un più attento esame tuttavia rivela, banalmente, che sia solamente uscito dalla più vicina delle pasticcerie.