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LA COTOGNA DI ISTANBUL

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reading musicale
di Paolo Rumiz
musiche di Alfredo Lacosegliaz
a cura di Franco Però

Spettacolo tratto dall'omonimo romanzo-canzone, scritto al ritmo di ballata, fascinoso e avvolgente come una storia narrata attorno al fuoco.
Racconta di Max e Maša, e del loro amore.

Max Altenberg, viennese, incontra a Sarajevo Maša Dizdarević, “occhio tartaro e femori lunghi”, donna splendida e selvaggia con una storia incredibile alle spalle. Una sera lei gli canta la canzone del frutto giallo, senza sapere che essa contiene il loro destino. Tre anni dopo Maša si ammala e proprio allora l'amore divampa. Da quel momento, all'ombra della “nera signora”, si leva un vento che muove anime e sensi, accende la musica e il verso, mescola lingue, strappa lacrime e sogni e procede al ritmo di ballata. Un'avventura che, alla fine di tutto, porta Max verso le sponde del Bosforo attraverso i luoghi di lei, in un viaggio che è rito, scoperta e resurrezione.

Le musiche che interpretano e affiancano la narrazione sono state composte nei variegati stili e modi presenti nelle aree geografiche percorse dal racconto. Canti apocrifi e melodie bosniache si alternano a echi di valzer viennese fino a toccare sonorità del prossimo MedioOriente, in un affresco musicale che celebra le musicalità dell'area Balcano-Danubiana attraverso suggestioni timbriche e fascinazioni linguistiche.

“…Da brividi l’intreccio fra musica e letteratura, in un’atmosfera che sarà difficile dimenticare.” Andrea Setti

interpreti
Paolo Rumiz il narratore
Ornella Serafini canto
Cristina Verità violino, canto
Daniele Furlan clarinetto
Orietta Fossati tastiere
Alfredo Lacosegliaz tamburitza, aggeggi