Il LIVING THEATRE al Miela
teatro, workshop, video, esposizioni
Non è un’esperienza piacevole e non vuole esserlo. E’ una potente rappresentazione dell’umana inumanità sull’uomo.E’ un’esperienza viscerale per lo spettatore che vi rimanda direttamente ad Abu Ghraib o a Guantanamo o alle prigioni segrete della CIA in Europa dell’Est.
Bonawentura/Teatro Miela e Les Faire Avec CTRC
presentano
THE LIVING THEATRE EUROPEAN TOUR 2008
con lo spettacolo
The Brig
di Kenneth H. Brown
diretto da Judith Malina
direttore di produzione Gary Brackett
spettacolo vincitore di 2 OBIE Award per regia e ensamble
The Brig, scritto da un veterano sopravvissuto alla detenzione nelle prigioni interne del corpo dei Marines durante gli anni ‘50 è un agghiacciante ritratto della brutalità che caratterizza le prigioni militari.
La produzione originale (1963) vinse l’OBIE come miglior spettacolo dell’anno, lo straordinario film ricavato dallo spettacolo da Jonas Mekas vinse il Leone d’Oro come miglior documentario al Festival di Venezia l’anno successivo.
Il nuovo dispiegamento delle forze dei Marines in diverse località del mondo all’inizio del 21esimo secolo dà nuova rilevanza a questo spettacolo. La logica perversa che si cela dietro al disumano trattamento dei prigionieri è insita nel sistema marziale ed è tragicamente chiara nel testo di Brown.
The Brig fu la prima produzione messa in scena dal Living e fu fortemente influenzata dal testo di Antonin Artaud “Il teatro e il suo doppio”, nella traduzione di M.C. Richard che la regista Judith Malina lesse ancora inedito su consiglio della stessa traduttrice. Il radicale approccio di Artaud, che pone le basi della comunicazione teatrale sul concetto di crudeltà e trascendenza, fanno di The Brig un’esperienza fisica di pena e sollievo molto diversa da uno spettacolo convenzionale.
Lo spettacolo ha inaugurato la riapertura del nuovo Livimg Theatre a
NYC nel Lower East Side, 21 Clinton St il 26 aprile 2007 ed è rimasto in
scena fino al settembre successivo.
The Brig, oltre ai prestigiosi riconoscimenti del Village Voice, ha avuto un’eccellente critica e un grande successo di pubblico. Presentiamo qui alcune recensioni:
La messa in scena della Malina ha un crudo impatto da sembrare totalmente realistica. La Malina sottopone la sua compagnia tutta al maschile a un pesante sacrificio fisico che a fine serata lo spettatore attonito si sente in dovere quasi più di consolare che di applaudire (by Frank Scheck, New York Post; April 30th, 2007)
Se guardandolo vi fa pensare ad Abu Ghraib o a Guantanamo o alle prigioni segrete della CIA in Europa dell’Est, o al governo americano che scavalcando i diritti detiene i propri cittadini senza possibilità di comunicazione per mesi e senza reali accuse, non prendetevela con il Living Thatre, prendetevela con le autorità che li hanno cacciati nel 1960. E venite a vedere questa devastante performance prima che provino a farlo ancora (by Michael Feingold, The Village Voice; April 24th, 2007)
Lo spettacolo The Brig del Living Theatre di Kenneth H. Brown non è un’esperienza piacevole e non vuole esserlo. E’ una potente rappresentazione dell’umana inumanità sull’uomo. Basta leggere i giornali per sapere che queste cose stanno ancora accadendo in tutto il mondo. E’ un’esperienza viscerale per lo spettatore… (By Vioctor Gluck, Theatre Sceene, May 5th, 2007)
ProgettoLaboratorio
“The theatre is in the street,
free the street
free the theatre”
con questa celebre battuta si chiudeva l’immenso happening di Paradise Now presentato dal Living al Festival d’ Avignon nel luglio 1968 e da questa battuta abbiamo preso spunto nel desiderio di portare questo laboratorio fuori dal “recinto teatrale” così da liberare il teatro dalla sua esclusività , così da trasformare il lavoro della creazione artistica in possibilità di incontro/scontro con il fatto artistico nel casuale accadere della vita quotidiana, così da rendere possibile il ritrovare il teatro per starda, il restituire il teatro alla strada, una strada per un attimo liberata attraverso l’atto creativo e performativo.
I partecipanti al laboratorio lavoreranno perciò all’aperto, in diversi punti del centro città , e le creazioni collettive risultato di questi lavori di gruppo confluiranno in una performance unitaria di teatro di strada a fine laboratorio.
Sono previste 5 giornate di lavoro:
le prime tre giornate ( 2, 3 e 4 giugno) saranno dedicate all’apprendimento delle tecniche relative al linguaggio teatrale sviluppate dal Living nel corso dei suoi 50 anni d’attività : recitazione non-fictional, creazione collettiva, rituale, espressionismo Artaudiano, biomeccanica, meditazione, hatha yoga, espressionismo corporeo, “squisit corps” (tecnica di scrittura creativa sviluppata dai surrealisti francesi e utilizzata dal Living per la composizione di molti celebri copioni del suo repertorio, come in Enigmas ad esempio)
Tutte queste esperienze verranno poi utilizzate durante il quarto e quinto giorno (5 e 6 giugno) per la creazione di nuove scene sviluppate da ogni gruppo attraverso la creazione collettiva.
La giornata di giovedì 5 vedrà la compagnia del Living Theatre impegnata ad allestire la scenografia di The Brig (spettacolo in scena al Teatro Miela nelle serate di venerdì 6 giugno e sabato 7 giugno 2007)
Ai partecipanti sarà offerta la possibilità di assistere all’allestimento di parte della scenografia guidati da un percorso storico teatrale che chiarirà il valore registico, drammatugico e politico che la “struttura” scenografica di The Brig rappresenta.
Questo percorso, curato dalla compagnia Les Faire Avec, seguirà le note di regia originali di Judith Malina del 1963, i diari di Julian Beck e le note introduttive dell’autore di The Brig, Kenneth H. Brown. Particolare attenzione sarà riservata all’aspetto “artaudiano” della struttura di The Brig che sarà collocato nell’ambito della teoria del Teatro della Crudeltà sviluppata dall’autore francese durante i primi anni ‘30.
Muovendo da un’analisi delle esigenze politiche, sociali, poetiche ed artistiche del Living e più in generale della società degli anni Sessanta ricercheremo le forme per esprimere un’ idea di Paradiso valida ora in base alle esigenze mutate e ai nuovi inferni condivisi.
Ci chiederemo dove, nella società attuale, possiamo trovare i cancelli dell’Eden e come e se sia possibile o desiderabile creare un nuovo rituale, una nuova mappa, un nuovo viaggio per tentare di aprire questi cancelli o per immaginare cosa potrebbe esserci oltre.
Il laboratorio si concluderà sabato 6 giugno con una performance di street theatre composta dalle nuove scene create dai partecipanti e da alcuni rituali appresi da Paradise Now.
COSTO DEL LABORATORIO: € 140,00
+ 4 euro Tessera Les Faire Avec per i non soci
per informazioni sul LAB: lesfaireavec@yahoo.it
Marco: 340.48.78.558
Attività collaterali:
-presentazione del libro “Conversazioni con Judith Malina” di Cristina Valenti
-“anarchismo&Trieste&Living Theatre”
-“Omaggio ad Hanon Reznikov” recentemente scomparso” con mostra di documenti, immagini, fotografie ecc su gentile concessione dell’ Archivio del Living Theatre di New York
– vendita libri