Ore 20.30
RITRATTI DI SCIENZIATI
Giuseppe Mussardo presenta: SUBRAHMANYAN CHANDRASEKHAR
proiezione del documentario CHANDRA. IL VIAGGIO DI UNA STELLA
regia di Giuseppe Mussardo e Enrico Agapito, dur. 56'
Era il dicembre 1967, quando per la prima volta il fisico americano John Wheeler pronunciò l’espressione black hole, “buco nero”, in una conferenza sui misteri del cosmo. Wheeler si riferiva a quelle che fino ad allora erano chiamate frozen star, “stelle congelate”: giganteschi astri che, esaurito il combustibile nucleare, collassavano fino a dimensioni minuscole, raggiungendo densità inimmaginabili e iniziando a “inghiottire” tutta la materia che cadeva nella loro enorme attrazione gravitazionale. Quella conferenza fu travolgente, e l’espressione “buco nero”, insieme a “big bang”, è forse una delle espressioni più note al grande pubblico. Oggi sappiamo che ci sono buchi neri al centro di molte galassie, compresa la nostra, e che quello stato è il destino ultimo di moltissime stelle. Ma perchè la comunità scientifica accettasse l’esistenza dei buchi neri ci sono voluti quasi quarant’anni.
Era stato uno sconosciuto diciannovenne indiano, Subrahmanyan Chandrasekhar, il primo a ipotizzare che alla fine della loro vita le stelle più massiccie del nostro Sole si potessero contrarre indefinitamente, fino a restringersi a densità infinita e volume nullo. Il 31 luglio 1930 Chandra si trovava a bordo della nave che dal porto di Bombay lo avrebbe portato a Cambridge, dove aveva vinto una borsa di studio. Seduto su una sdraio nel ponte della nave, in pochi minuti, abbozzò i calcoli che cinque anni più tardi, dopo averli raffinati e ripensati, avrebbe illustrato alla Royal Astronomical Society di Londra rivoluzionando le concezioni sulla struttura delle stelle.
Ma la sua idea non ebbe l’accoglienza che si aspettava. Sir Arthur Eddington – famoso e venerato astrofisico britannico – si produsse in un violentissimo attacco contro Chandra e il suo calcolo, che bollò completamento assurdo. La storia ha dato ragione a Chandrasekhar che venne insignito del premio Nobel per la fisica nel 1983.
Il film racconta l’avvincente sfida umana e scientifica affrontata da Chandrasekhar e ripercorrere i passi più importanti dell’astrofisica del Novecento, descrivendo le tappe che ci hanno portato a svelare vita e morte delle stelle.
Ore 22.00:
film
LE PERE DI ADAMO – UN FILM DI NUVOLE, PRECARI E MATEMATICI EMOTIVI
Italia, 2007, dur. 86'
regia Guido Chiesa
con Luca Mercalli, Iain McLarty, Giuseppe Battiston
Affacciatosi alla finestra durante un corteo di lavoratori precari dello spettacolo, un uomo nota che le persone giù in strada assomigliano a delle nuvole, omogenee solo a distanza, in continuo movimento. Forse tra meteorologia e politica c'è ben più di un nesso: la scienza ha tentato di scomporre ogni cosa, persino i fenomeni social, ma spesso la vita è imprevedibile.