Lorenzo Esposito Fornasari, canto
Raffaele Pinelli, organetto
Ezio Bonicelli, violino
Un palcoscenico spoglio
luci bianche, quattro seggiole
la voce legge, recita, salmodia, canta.
Due voci all'unisono, a controcanto, a contrasto.
Voce suono, voce senso.
Il racconto di una regressione genetica
da casa nel mondo e dal mondo a casa
transumanza nello spazio e nel tempo.
due suoni:
organetto
Lo strumento che ha segnato l'accesso,
nella musica popolare, alla modernità.
Piccolo mantice sonoro, figlio
della meccanizzazione del mondo.
Al virtuosismo del suonatore la facoltà
di commuovere nella dolcezza, eccitare
nel ritmo. Ad accompagnare la voce.
Tessere la storia sull'ordito della memoria.
violino
Nella dimensione classica, popolare, elettrificata
comunque un archetto a stuzzicare,
strusciare corde in tensione.
Pastoso come il miele, pungente impetuoso
come un distillato. Ad accompagnare la voce.
A ricucire, nella melodia, le antiche vie
d'Europa alle piste dell'Asia Centrale.
Camminando su ieri è domani che cammina
davanti a me, fiorendo il mio giorno.