
Il Premio Internazionale Marisa Giorgetti giunto alla sua quarta edizione, intende premiare scrittori e personalità di rilievo che si sono occupate di migrazioni, del dialogo tra diverse culture e della salvaguardia dei diritti umani fondamentali che sono ancora poco o non adeguatamente note al pubblico italiano, pur avendo prodotto opere letterarie di alto valore (nelle forme più varie: dal romanzo, al raccolto, al reportage).
Simili personalità hanno contribuito, con le loro opere d’ingegno, a determinare profondi cambiamenti in campo sociale e politico nei Paesi in cui vivono, nonché a livello internazionale.
Il Premio è dedicato alla figura di Marisa Giorgetti (1929-2011) che, evitando ogni notorietà, è stata l’ispiratrice di idee e progetti innovativi nel campo della tutela dei diritti umani e dell’accoglienza.
Il Premio è sostenuto da Amnesty International, dall’ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione), da Banca Etica, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, dal quotidiano “Il Piccolo”, ARCI Servizio Civile e altri.
I premiati dell’edizione 2017, che saranno presenti all’evento di premiazione Trieste, sono:
Sezione Letteraria
Enrico Deaglio per il suo “Storia vera e terribile tra Sicilia e America” (Sellerio Editore, 2015), dove il giornalista e scrittore italiano ricostruisce un evento quasi sconosciuto in Italia, un linciaggio collettivo immotivato e feroce di cui furono vittime cinque giovani siciliani emigrati negli Stati Uniti
Giulio Piscitelli per il suo “Harraga. In viaggio bruciando le frontiere” (Contrasto, 2017), in cui il fotografo ha seguito le rotte dei migranti in viaggio verso l’Europa attraverso il Mediterraneo, fino a indagare il triste destino che spesso attende loro una volta giunti in Italia (lo sfruttamento lavorativo nell’agricoltura del Mezzogiorno e non solo, la mancanza di un piano nazionale per supportare l’integrazione sociale dei rifugiati)
Sezione Diritti Umani
Cagla Aykac, Assistant Professor alla Fatih Üniversitesi, fotoreporter e ricercatrice membro di Academics for peace in Turchia, a nome degli intellettuali e pacifisti che chiedono il rispetto dei diritti umani in Turchia e che puntualmente vengono perseguitati dal Governo attuale, cacciati dai propri posti di lavoro e spesso costretti all’esilio;
il Centro Baobab di Roma, per la generosità dell’accoglienza in favore dei tanti cittadini migranti realizzata da cittadini di ogni cero sociale e di ogni generazione che da anni stanno supplendo alle gravi e persistenti carenze del sistema pubblico do accoglienza in un’area particolarmente difficile come Roma.
La scelta di Trieste quale sede del Premio, oltre a essere il territorio in cui Marisa Giorgetti ha vissuto e svolto le sue attività, è motivata dal valore simbolico che la città rappresenta a livello europeo e internazionale quale area pluriculturale e cerniera tra l’Europa dell’est e dell’ovest.
Il Premio consiste in un’opera d’arte pittorica di un artista contemporaneo, scelto in collaborazione con la rivista d’arte Juliet Art Magazine.