Due dei massimi specialisti della criochirurgia racconteranno le nuove tecnologie nella terapia dei tumori assieme al dottor Lugnani, presidente dell'International Society of Cryosurgery, in occasione dell'appuntamento a Trieste per il XVI Congresso mondiale di criochirurgia (ICTP, 5-7 novembre).
La criochirurgia consiste nell'impiego di sostanze a temperature estremamente basse (ad esempio azoto liquido a quasi -200 °C) per il trattamento o la distruzione di tessuti malati: tumori del fegato, del polmone, del rene, delle ossa, della pelle, della prostata. I vantaggi sono molteplici: spesso si opera in anestesia locale o regionale, nella stragrande maggioranza dei casi restano minime cicatrici, il recupero dopo il trattamento è facile e rapido, non si “apre” il paziente ma si agisce attraverso la pelle con aghi sottili.
L'incontro-dibattito dedicato al pubblico triestino inaugura i lavori del XVI Congresso mondiale di criochirurgia, che Franco Lugnani, specialista in urologia e presidente dell'International Society of Cryosurgery, organizza nella nostra città dopo i precedenti congressi di Pechino (2007) e di San Pietroburgo (2009).
Prendono parte all'incontro – oltre al dottor Lugnani – Richard J. Ablin, docente di immunologia all'Università dell'Arizona, inventore quarant'anni fa del test del PSA nella diagnosi del cancro alla prostata, e Boris Rubinsky, capodipartimento di ingegneria biomedica all'Università di California a Berkeley, uno dei “padri” della moderna criochirurgia.
Coordina il giornalista scientifico Fabio Pagan.