Una via di mezzo tra il laboratorio teatrale, il localino di cabaret e qualcosa di non ancora ben definito: questo era il Pupkin quando si svolgeva nella Sala ridotta del Teatro Miela. Sono passati
più di dieci anni dai tempi della “Saletta Pupkin” e gli attori e musicisti della compagnia più instabile Venezia Giulia non hanno ancora la minima intenzione di smettere. Ormai da molti anni il pubblico affolla i lunedì della sala grande del Teatro Miela, in serate rigorosamente sempre diverse e senza possibilità di replica. Serate sempre all'insegna del buon gusto e dell'eleganza, come si preannuncia la serata del 2 agosto alla Biblioteca Stelio Mattioni, dove la band teatrale riproporrà il meglio del repertorio raccolto nelle più recenti stagioni con un occhio sempre attento all'attualità politica e sociale del nostro Paese. Uno spettacolo che nonostante il riscontro e la visibilità di questi ultimi anni non ha mai perso il suo mood scanzonato e informale. Uno spettacolo adatto alla crisi, dove il pubblico esce sollevato pensando: “Tutto
sommato non mi posso lamentare c'è anche chi sta peggio”.
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