di Monirah Hashemi
regia Leif Persson
traduzione Banafshe Hejazi
musiche Mattias Perez, Leif Nahnfeldt
coreografia Susanne Berggren
scenografia Per Thorén, Leif Persson
Lo spettacolo è in lingua inglese con sottotitoli in italiano
Il suo Afghanistan, la condizione della donna nel passato ed oggi, la clausura del burka ma anche la poesia e la tenerezza che le donne sanno ancora coltivare nelle loro case e gli uomini che si muovono in quei paesaggi fatti di donne coperte e segregate.
Attrice e drammaturga, Monirah Ashemi ha iniziato la sua carriera ad Herat, in Afghanistan nel 2004. E’ una delle fondatrici del Teatro Simorgh ed è noto il suo impegno nel diffondere il teatro come mezzo affinché “arte e cultura diventino mezzi per lo sviluppo della società”.
Attraverso i film e gli spettacoli teatrali Monirah cerca di aiutare le donne a ristabilire la consapevolezza di loro stesse, di far crescere la loro voce, di esprimere le loro idee e di battersi per i loro diritti umani. I suoi spettacoli sono stati rappresentati in Afghanistan, in India, in Turchia, in Germania ed in Svezia.
Attrice e drammaturga, Monirah Ashemi ha iniziato la sua carriera ad Herat, in Afghanistan nel 2004. E’ una delle fondatrici del Teatro Simorgh ed è noto il suo impegno nel diffondere il teatro come mezzo affinché “arte e cultura diventino mezzi per lo sviluppo della società”.
Attraverso i film e gli spettacoli teatrali Monirah cerca di aiutare le donne a ristabilire la consapevolezza di loro stesse, di far crescere la loro voce, di esprimere le loro idee e di battersi per i loro diritti umani. I suoi spettacoli sono stati rappresentati in Afghanistan, in India, in Turchia, in Germania ed in Svezia.