Film, concerti, teatro, improvvisazioni di ospiti famosi.
ore 19.00: PIETAS Flora Contoli
VERRÀ LA MORTE E NON AVRÀ OCCHI Adriano Marenco
MA CHE MORTE E MORTE! PINUCCIO SONO! Alessio Giannone
ore 19.15: CANTO E CI RAGIONO Piero Brega & Oretta Orengo
ore 20.20: AMIANTO SENZA CONFINI Teatro Bandus
ore 21.30: OSPITE SEGRETO
ore 21.50: Eduardo Contizanetti Trio
ore 23.00: SILENCE FOR RWANDA Niccolò Rinaldi
ore 23.50: Paul Klee Quartett
ore 19.15:
CANTO E CI RAGIONO
Orietta Orengo e Piero Brega
Oretta Orengo, romana, socia fondatrice di Incontri mediterranei, prima di dedicarsi allo studio dell’oboe e del corno inglese, ha svolto una lunga attività come cantante e chitarrista nell’ambito della musica popolare negli anni Settanta, registrando numerosi L.P. per la Fonit Cetra, trasmissioni radiofoniche e televisive in Italia e all’ estero, festival del folklore a Berli-no,Saragozza,Portogallo,Bulgaria,Lione,Svizzera,Svezia,Finlandia e Colonia.
Piero Brega, musicista romano socio fondatore del Circolo Gianni Bosio, inizia a occuparsi di musica nel lontano 1970 registrando sul campo e studiando materiale musicale del Lazio. L’anno successivo – con Sara Modigliani, Francesco Giannattasio e Carlo Siliotto – fonda il Canzoniere del Lazio, che ripropone le canzoni della tradizione orale, con l’obiettivo di stimolare la riappropriazione della cultura da parte del tessuto sociale che storicamente l’aveva prodotta. Nel 1974 il Canzoniere sposta la sua attenzione sulla cultura popolare urbanizzata aggiungendo sassofoni, batteria, basso e chitarra elettrica. Brega si dedica poi al teatro, e nel 1994 ritorna alle canzoni con la proposta di Almamegretta. Nel 2004 esce “Come li viandanti”, prodotto dal Circolo Gianni Bosio e dal Manifesto..
ore 20.20:
AMIANTO SENZA CONFINI
In collaborazione con l’Associazione Culturale “Spaesati”
Uno spettacolo di Sabrina Morena con Giustina Testa prodotto da TeatroBandus in collaborazione con Eara onlus. Racconta un pezzo di storia dell’Italia contemporanea dagli anni ’60 ai nostri giorni, fino al processo di Torino del 2012, attraverso le alterne vicende della produzione dell’amianto nel paese, alle lotte per la sicurezza sul lavoro e le battaglie per impedirne la produzione e l’utilizzo. Focalizzandosi sulle vicende del Friuli Venezia Giulia, alterna la narrazione dei passaggi storici e scientifici alle testimonianze dei protagonisti di questa vicenda corale, che comprende le mogli degli operai, i lavoratori portuali, gli operai, i medici e i giornalisti.
ore 21.50:
EDUARDO CONTIZANETTI TRIO
Eduardo Contizanetti alla chitarra, Massimo de Stephanis al contrabbasso, Enrico Favento alla batteria creano un tango contemporaneo che si fonde con quello delle origini. Ispirato da quei chitarristi tangheri del passato, l’argentino Contizanetti sviluppa un percorso creativo partendo dalla sua padronanza del linguaggio chitarristico tanghero per condurci ad emozionanti momenti d’improvvisazione. Il “groove tanghero” con l’intima intesa sonora tra chitarra, contrabbasso e batteria ci conduce a una ricerca di nuove possibilità espressive attraverso un repertorio che spazia dalle composizioni originali di Contizanetti all’omaggio ai più importanti compositori della musica argentina: Bardi, Troilo, Piazzolla, Gobbi e Plaza.
ore 23.00:
SILENCE FOR RWUANDA
In forma di performance teatrale, Silence for Rwanda é un percorso per brevi tappe dentro l’ultimo genocidio del XX secolo: 800.000 persone uccise una ad una, senza colpo di artiglieria o una bomba d’aereo, a colpi di machete e sotto gli occhi di un mondo impassibile.
Tratto da un lungo capitolo del libro “L’invenzione dell’Africa” di Niccoló Rinaldi e basato su una partitura musicale e opera video di Claudio Boncompagni, ed é stato realizzato per la commemorazione da parte dell’Unione europea in occasione dei 10 anni del genocidio rwandese nel 2004, con una grande installazione sonora e visiva a Strasburgo e poi a Firenze. Niccolò Rinaldi, deputato al parlamento europeo dell’Idv, ha lavorato a lungo come funzionario Onu e dell’Unione europea in aree di crisi, dall’Afghanistan al Ruanda, dalla Palestina all’Angola.
ore 23.50:
ARCHITETTURE MUSICALI: L’ARTE DELLA FUGA E I QUARTETTI DI PHILIP GLASS
Dedicato al rapporto tra musica e arti visive, il Quartetto d’archi Paul Klee (composto da quattro docenti dei conservatori statali di musica di Rovigo, Vicenza e Trieste) vanta innumerevoli collaborazioni di rilievo: ne “Le giornate del cinema muto” di Pordenone per progetti dedicati al rapporto musica-cinema, alla rassegna “Maggio per i giovani” indetta dall’Accademia filarmonica Romana (primo premio) con il concerto di premiazione, trasmesso da Rai- Radio3. Dopo aver vinto la rassegna “Note Giovani” indetta dal Comune di Venezia, i quattro musicisti sono stati ammessi a frequentare il “Seminario sulle prassi esecutive dell’ultimo Nono” organizzato da “La Biennale di Venezia”. Tra le esibizioni più significative, quelle per il Festival internazionale di Santander (Spagna), per il Galway arts festival (Irlanda), per il teatro La Fenice,), per il teatro Regio di Parma, per il Cantiere d’arte di Montepulciano, per la stagione Nuovi spazi musicali a Roma, alla National concert hall di Dublino, e ancora ad Istanbul, Lisbona, Amburgo, Salisburgo, Ljubljana e New York.
FOYER – INTERMEZZI
A TriesteRIParte il pubblico sarà intrattenuto, nelle complesse operazioni di cambio palco fra un gruppo e l’altro, con incursioni di ogni tipo.
ore 20.00: LA MORTE Riccardo Gamondi e Giovanni Succi
ore 21.10: Irene Brigitte e Virginio Settimo
ore 22.40: Francesca Orelli ed Alisei Apollonio
ore 23.40: Paolo Gasperini
ARTI VISIVE
SCENARI DI MAGGESE, il titolo dell'esposizione fotografica collettiva che accompagna il festival. «La mostra racconta la dimensione sospesa di un'attesa – spiega la direttrice artistica Flora Contoli -. Un orizzonte condiviso, immobile, che ha caratterizzato un’intera generazione e ne ha addomesticato desideri e speranze. Un fermo immagine infinito, avaro di possibilità concrete, che si è riempito però di sogni. E che sta per terminare». Sei i fotografi che esporranno i loro scatti, tre provenienti da Roma, (Flora Contoli – “Celebrating life – flamenco”, Simona Cormanni – “Bianco sporco” e Claudio Magagnini – “D'inverno, tra Roma e il mare”), altri tre da Trieste (Elisa Biagi – “Attese”, Luca Quaia – “Le nuove solitudini” e Michela Scagnetti – “Dead memories”).