liberamente ispirato al libro best seller di Uri Orlev “L’isola in via degli Uccelli”
di Massimo Navone
con Antonio Rota
disegno luci Francesco Collinelli
allestimento Sara Ghioldi e Aurora Tomasoni
regia di Massimo Navone
Con il patrocinio della Comunità Ebraica di Trieste
Pensa alla città in cui vivi o a quella più vicina al posto in cui vivi.
Immagina la città completamente occupata da un esercito straniero che ha separato una parte degli abitanti dal resto: per dire, tutti quelli con la pelle nera o gialla, o tutti quelli con gli occhi verdi.
E immagina che essi siano pure imprigionati in un quartiere della città intorno al quale sia stato costruito un muro…
Uri Orlev, “L’isola in via degli Uccelli”
Abbarbicato all’ultimo piano di un edificio bombardato in via degli Uccelli, Alex, undici anni, costruisce, per sé e per Neve, un mondo sicuro, un’isola, accessibile solo mediante una scala di corda. E questo suo nido tra i tetti del ghetto abbandonato non è così diverso dall’isola deserta di Robinson Crusoe.
Alex deve aspettare lì suo padre e nell’attesa sopravvive da solo per mesi racimolando ciò che gli serve dalle altre case, proprio come Robinson Crusoe prendeva ciò che gli serviva dai relitti di altre navi.
Pur rimanendo sempre all’erta per timore di essere catturato, Alex inizia ad esplorare il suo nuovo mondo, vive la sua avventura nel continuo tentativo di ristabilire una normalità: un rifugio-stanza, i viveri, i libri, i giocattoli, le conversazioni con il topolino Neve… Ma Alex può vedere attraverso uno spioncino il resto del mondo, la vita fuori dai muri del ghetto, una vita normale. Per Alex è una rivelazione, un richiamo irresistibile che lo porterà a sfidare la paura oltre quel muro.