ore 18.00:
VENIA
di Emanuele Confortin
Italia, 2021, 18’
L’alpeggio rappresenta da secoli l’essenza delle professioni di montagna. Il lavoro con gli animali al pascolo e la gestione di una malga sono attività complesse, a lungo tramandate di generazione in generazione. Ancora oggi, nel Ventunesimo secolo, ci sono ragazze e ragazzi che scelgono di cogliere il testimone e dedicarsi alla vita di malga. Accade per i “figli d’arte”, giovani nati e cresciuti tra le montagne, per i quali le scelte professionali seguono un percorso in parte già segnato. Altri arrivano all’alpeggio per presa di posizione, spinti dalla passione per la natura e gli animali. Nell’uno e nell’altro caso, per diventare malgaro di professione servono senso del sacrificio e una spiccata professionalità, maturata con la pratica e, mai come oggi, attraverso un percorso di studi dedicato.
DIGA
di Emanuele Confortin
Italia, 2021, 38’
Premio Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO e SAT (Società Alpinisti Tridentini); Premio Museo Usi e Costumi della Gente Trentina – Trento Film Festival 2020
Ad autunno lasciano le Alpi per cercare l’erba in pianura, tornando solo a primavera. La pastorizia transumante è oggi nelle mani di ragazze e ragazzi consapevoli di aver colto il testimone di saperi antichi, legati alla tradizione ma proiettati in un contesto globale. Tra questi ci sono i Baldessari della Val di Fiemme detti Diga, pastori transumanti da quattro generazioni. Per loro le regole del gioco sono cambiate. Conseguenza dell’iper-urbanizzazione, del ritorno dei grandi predatori, del Covid-19 e di un mercato poco prevedibile, passato dalle macellerie di paese ai bastimenti diretti in Libia. È questa la testimonianza dei Diga, a partire da Renato Baldessari, padre orgoglioso di Chiara e Angelica, e zio di Sergio, ventenni o poco più appassionati di un mestiere complesso, cruciale per la sopravvivenza dei saperi di montagna, la cui continuità impone nuove sfide, una tra tutte ritrovare l’equilibrio tra uomo e ambiente naturale.
ore 20.30:
KINNAUR HIMALAYA
di Emanuele Confortin
Italia, 2020, 76’
Premio Mountain Wilderness – Torelló Mountain Film Festival 2020 (Spagna)
Il Kinnaur è un distretto tribale dell’Himalaya indiano situato tra il Tibet e la piana gangetica. Un luogo di spiriti, di esorcismi e di grandi cime dove sopravvive il culto dei grokch, gli oracoli di villaggio. Dopo secoli di isolamento, negli ultimi decenni il Kinnaur ha dovuto fronteggiare le sfide di una modernità incalzante. La monocoltura delle mele è la più evidente. In trent’anni la melocrazia ha imposto nuove logiche economiche, stravolto gli equilibri sociali e sostituito antiche attività agro-pastorali. Le mele hanno portato una ricchezza prima impensabile, trasformando il Kinnaur da terra di diaspora a destinazione per migliaia di migranti, in arrivo dall’India rurale e dal Nepal. La parabola della melocrazia potrebbe però avere vita breve. Colpa
della crisi idrica e del riscaldamento globale, evidenti a tal punto da rendere il Kinnaur un modello utile per comprendere gli effetti del cambiamento climatico in Himalaya.
organizzazione: Associazione Monte Analogo in collaborazione con Bonawentura
Ingresso € 7,00, ridotti soci CAI-SPDT € 6,00. Super green pass e mascherina FFP2 obbligatori. Prevendita c/o biglietteria del teatro (tel. 040365119) da lunedì a venerdì dalle 17.00 alle 19.00. www.vivaticket.com