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CON DISCIPLINA E ONORE (art. 54)

Perché la Costituzione ha “dimenticato” lo Sport nella sua stesura originaria, nonostante i valori condivisi?

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Fabrizio Brancoli, vicedirettore dei quotidiani NEM con delega a Il Piccolo, dialoga con Franco Del Campo, autore del libro “Sport e Costituzione

Intervento video di Novella Calligaris

Quadri scenici Laura Bussani

La Costituzione italiana nasce alla fine del 1947 e entra in vigore il 1° gennaio del 1948. Nei suoi 139 articoli, tra diritti e doveri dello Stato e del cittadino, non si fa mai menzione dello sport. Per quale ragione la Costituzione si è “dimenticata” per 75 anni dello sport – fino alle recente modifica dell’art. 33 – se, a ben vedere, l’attività sportiva si può considerare un diritto che lo Stato stesso dovrebbe promuovere tra i cittadini? Le ragioni, forse, sono da ricercarsi nel Ventennio fascista, quando lo sport divenne soprattutto strumento di propaganda del regime prima della Liberazione e della nascita Costituzione.
Eppure, la nostra Carta Fondamentale e lo Sport hanno molti più punti in comune di quanto si possa pensare, e l’autore li mette in luce con un’analisi scrupolosa e appassionata, al fine di evidenziare il modo in cui l’attività fisica può incidere sulla nostra società e renderla migliore, a partire, soprattutto, dai giovani.

Franco Del Campo è nato a Trieste il 18 marzo 1949. È stato il primo italiano nella storia del nuoto a conquistare due finali olimpiche (ottavo nei 100 e 200 dorso) ai Giochi di Città del Messico nel 1968. È stato Azzurro e ha conquistato titoli e record italiani. Negli anni Settanta è stato tecnico dello staff della nazionale azzurra di nuoto e nel complesso ha partecipato – come atleta, tecnico o giornalista – a Giochi olimpici, Campionati del Mondo, Europei e Universiadi.
Attualmente è direttore del “Centro Federale Trieste” della Federazione Italiana Nuoto (F.I.N.) e presidente della Fin Plus Trieste, che gestisce la piscina “Bruno Bianchi”, una delle più grandi d’Italia e d’Europa. Laureato all’Università di Trieste, è stato ordinario di Storia e Filosofia al Liceo Petrarca, oltre che docente a contratto di Teoria e tecniche della Comunicazione Pubblica, di Comunicazione politica, di Tecniche e forme della Comunicazione e Sport e di Sociologia dello sport all’Università di Trieste. È opinionista de “Il Piccolo” di Trieste ed ha collaborato con testate nazionali ed è autore di pubblicazioni su diversi argomenti, tra le quali: “La città di Anchise. Anziani, sport e società”, Battello Editore, 2001; Co-autore di Dentro lo sport. Primo rapporto sullo sport in Italia: dinamiche sociali, economiche e valoriali, I libri de “Il Sole 24Ore”, 2002; “Disciplina liquida”, Ibiskos Editrice Risolo, 2009. Da anni frequenta e ama il tennis, ma il sentimento non è ricambiato.

Fabrizio Brancoli, toscano di Montecatini Terme, dal primo novembre 2023 è vicedirettore di NEM – Nord Est Multimedia, gruppo editore delle sette testate il Messaggero Veneto, Il Piccolo, Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La Nuova Venezia, il Corriere delle Alpi e Nord Est Economia. All’interno dello staff di direzione ha le deleghe per Eventi e Cultura e il coordinamento per Il Piccolo. Giornalista professionista dal 1996, laureato in Giurisprudenza all’Università di Firenze con una tesi sulla libertà di stampa, nell’ottobre del 2020 è stato fra i primi dieci firmatari della proposta di legge di iniziativa popolare che istituisce pene certe fino a due anni di reclusione per la propaganda delle ideologie fasciste e naziste e contro la produzione e vendita di oggetti che richiamano a quelle simbologie.

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