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FAR TACERE I DEMONI

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Incontro con Mira Żelechower-Aleksiun – pittrice polacca di origine ebraica, nata nel ’41 sulle rive del Don, sul confine russo ucraino, in fuga dai nazisti.
In dialogo con Monika Bulaj, su storia e mito, memoria e rimozione, sui ponti tra spiritualità cristiana ed ebraica.

L’evento è accompagnato da una presentazione multimediale di alcuni dei suoi dipinti, un riassunto di oltre mezzo secolo del lavoro di questa sempre più creativa artista e intellettuale polacca, ricca di ispirazione.
ll titolo “Far tacere i demoni” si riferisce ad una serie di dipinti di Mira, e al Salmo 91 che ha una ricca storia di influenze sia per gli ebrei che in seguito per i cristiani. “E’ una sorta di talismano nei pericoli della storia” – racconta l’autrice. “Nella tradizione ebraica lo si legge prima di andare a dormire. Tendo a saltarlo perché è inquietante. Forse i tempi non hanno mai concesso la pace, ma si può costruirla. La pittura mi aiuta sempre in questo, perché con essa racconto storie e mi dà risposte”.
L’incessante ricerca di Mira sulla figura umana, la luce, prospettive, radici, parole, tempo, da sempre è legata anche al teatro: particolarmente interessante la sua collaborazione con il Centro per le pratiche teatrali di Gardzienice.
A centro dell’evento sta la sua serie “Calendario della Memoria secondo Bruno Schulz”, estensione del lavoro di Mira come scenografa al Duble Edge Theater di Ashfield/Boston, alla ricerca dei segni nascosti nei testi dello scrittore di Drohobyc.

Mira Żelechower-Aleksiun nasce nel 1941 vicino a Rostow sul Don. Nel 1939 i suoi genitori fuggirono dalla Polonia in Ucraina. Non conobbe mai suo padre, ucciso dai nazisti quando lei aveva solo due mesi. Dopo la guerra, tornò con la madre in Polonia e si stabilirono a Wroclaw. Nel 1966 si laureò in Belle Arti all’Accademia nazionale d’arte di Wroclaw. Dagli anni ’60 l’artista partecipa attivamente alle più importanti rassegne di pittura polacca e internazionali, ma anche alla vita culturale underground. Durante il periodo della legge marziale in Polonia, fu attivamente coinvolta nel movimento culturale indipendente.
Inizialmente praticò quello che venne definito “neo-figurazione” o “realismo magico”, ha decorato interni sacri e dipinto Vie Crucis. Il viaggio in Terra Santa, alla fine degli anni ’80, fu per l’artista lo spartiacque, il ritorno alle radici ebraiche rimosse, fonte di luce e di una nuova prospettiva nella sua ricerca artistica. Mira continua il suo appassionato attivismo anche in ambiti diversi dalla pittura, impegnandosi soprattutto nella riconciliazione tra cristiani ed ebrei, e in favore dei profughi.

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