L’immaginario cinematografico dei tanti film ispirati alla criminalità organizzata analizzato in un dibattito che vedrà Enzo D’Antona dialogare con il giornalista Attilio Bolzoni e la produttrice cinematografica Sarah Pennacchi.
Nell’incontro si parlerà del documentario sul tema cinema e mafia che Sarah Pennacchi e Attilio Bolzoni stanno realizzando insieme e anche del sorprendente scambio tra finzione cinematografica e realtà della cronaca. Nel trailer del documentario in lavorazione Bolzoni racconta: “Nei primi anni Ottanta, ai tempi della la grande guerra di mafia a Palermo, quando i poliziotti facevano irruzione nei covi ancora caldi dei latitanti, sul comodino nelle loro stanze da letto trovavano solo due libri: la Bibbia e il Padrino. Anche a me lavorando a Palermo, qualche volta, è capitato di andare su un posto da ragazzo e non capire se ero dentro a un set cinematografico o se stavo vedendo qualcosa di reale; è capitato a dei funerali di boss mafiosi ed ero stordito perché non sapevo, mi sembrava di essere dentro a un film, un attore, una comparsa e invece era tutto vero. Il sangue era vero i morti erano veri quelle persone che avevano sparato erano vere, non era cinema era vita.”.
Il dibattito sarà arricchito da dei quadri teatrali in cui l’attore Marco Puntin riproporrà celebri brani da film.
Attilio Bolzoni, giornalista di Domani e già cronista a L’Ora di Palermo, ha lavorato a La Repubblica per quarant’anni. Tra i suoi tanti libri: “Il capo dei capi”, “La Giustizia è Cosa Nostra”, “Parole d’Onore”, “Il Padrino dell’Antimafia”.
Sarah Pennacchi è co-fondatrice della Tico Film Company. Tra i suoi lavori: “La Vera Leggenda di Tony Vilar”, “Slow Food Story”, “Babylon Sisters” e “La Città che Cura”di Erika Rossi.
A fine dibattito verrà proiettato il film “LA MAFIA NON È PIÙ QUELLA DI UNA VOLTA” di Franco Maresco.
Il film, Premio speciale della giuria a Venezia nel 2019, è un documentario satirico ispirato agli ideali di Falcone e Borsellino e alla loro permanenza nell’Italia e nella Sicilia di oggi, tra improbabili nostalgie e interviste a insoliti personaggi nello stile di ‘Cinico tivù’.