
appuntamento della rassegna PEQUOD – Itinerari di letteratura e giornalismo
presentazione del libro e incontro con l’autore Veit Heinichen (edizioni E/O, 2022)
presenta Elisabetta D’Erme
intervengono Martina Vocci e Pietro Spirito
quadri scenici con Marco Puntin
Presentazione del nuovo libro di Veit Heinichen e della nuova indagine (l’undicesima) del commissario Proteo Laurenti, che compie i suoi primi “romanzeschi” vent’anni dal primo caso de “I morti del Carso”. Il libro, che uscirà in Italia il 6 aprile, vede il celebre commissario della “città dei venti” alle prese con una catena di omicidi e vendette legati alla sanguinosa storia delle nostre terre. Tutto nasce dal ritrovamento di due uomini uccisi nel giro di poche ore, entrambi con una freccia tirata da una balestra professionale che ovviamente fanno pensare alla stessa mano. Ma quando gli omicidi vengono collegati ad altri avvenuti negli ultimi mesi in zone più o meno limitrofe, il caso si inserisce in un contesto politico e la prospettiva cambia. Con il progredire delle indagini, infatti, Proteo Laurenti e i suoi collaboratori capiscono che le cause della catena di delitti non devono essere ricercate tanto nel presente quanto nel passato, perché hanno avuto origine nella guerra, nell’occupazione tedesca dopo l’8 settembre, nella Risiera di San Sabba, nella Resistenza. Parallelamente il commissario capo dovrà fare anche i conti con la dimensione ben più privata della vita familiare.
Veit Heinichen si è laureato in economia a Stoccarda, ottenendo una borsa di studi della Mercedes-Benz per la quale ha anche lavorato nella sede della direzione generale. Ha lavorato come libraio e ha collaborato con diversi editori e nel 1994 è stato co-fondatore della Berlin Verlag di Berlino (diverse volte premiata come “Casa editrice dell’anno”) di cui è rimasto direttore sino al 1999. Dal 1997 vive a Trieste, una città di mare e di confine dove ha voluto ambientare i suoi romanzi, tutti dei bestseller in Germania e Austria. A partire dal 2003 sono stati tradotti anche in italiano, olandese, francese, sloveno, greco, norvegese e spagnolo.Il principale protagonista dei suoi libri gialli è la città di Trieste con le sue complessità, la bora, la sua multiculturalità. Ma il personaggio principale dei suoi libri è il Commissario Proteo Laurenti, salernitano trapiantato da anni in questa città che proprio come lo scrittore ce ne descrive stranezze e bellezze proprio perché la osserva con gli occhi di uno straniero. I suoi libri, best seller internazionali, sono stati capaci di scatenare l’immaginario di lettori e di turisti su Trieste, che arrivano in città portando con sé i volumi di Heineken come guide. I romanzi I morti del Carso è stato tra i finalisti del Premio Franco Fedeli al Giallo di Bologna nel 2003 e Morte in lista d’attesa nel 2004 come miglior giallo italiano dell’anno, mentre La calma del più forte ha vinto nel 2010 il premio Azzeccagarbugli come miglior romanzo straniero. Nel settembre del 2005 Veit Heinichen ha ottenuto il Radio-Bremen-Krimipreis per “la sua costante, genuina e sensibile esplorazione degli intrecci storici e politici, che hanno caratterizzato Trieste come il luogo d’osservazione della cultura mitteleuropea”. Nel 2011 vince il premio Internazionale Trieste Scrittura di Frontiera, nel 2012 il Gran Premio Noè all’attività letteraria. Sempre nel 2012 è stato finalista per l’European Crime Fiction Star Award in Germania, insieme a Petros Markaris e Fred Vargas.
Accanto alla scrittura romanzesca, Veit Heinichen da anni, non solo attraverso le pagine dei suoi libri, ha fatto conoscere le terre dell’Alpe Adria al pubblico europeo. Nel 2005 ha pubblicato con la chef e gourmet Ami Scabar Trieste. Città dei Venti, una storia culturale e culinaria, un libro di viaggio, che fa scoprire in modo insolito al lettore la città portuale dell’Alto Adriatico, il punto al tempo stesso più a sud dell’Europa di Mezzo e più Nord del Mediterraneo.
Anche questa volta, sulle assi di legno del palco del Miela, non risuoneranno i passi del capitano Achab ma la voce Marco Puntin nei “quadri scenici” che accompagnano gli incontri e che mettono in scena alcuni momenti salienti riferiti al libro e agli argomenti affrontati. Dialoghi o brevi monologhi che invitano il pubblico ad entrare in contatto con le parole in modo emozionale e accompagnati da materiale multimediale: fotografie, spezzoni di film e musiche che si riferiscono all’epoca o ai temi trattato.
organizzazione: Bonawentura in collaborazione con La Libreria Minerva di Trieste
Ingresso libero. Super green pass e mascherina FFP2 obbligatori. Prenotazione consigliata: c/o biglietteria del teatro (tel. 0403477672) tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00.