Cinema

Il giardino del cinema

TRIESTE – GLI ANNI DELLA PSICOANALISI

TRIESTE – GLI ANNI DELLA PSICOANALISI Featured Image

di Giampaolo Penco
Italia, 2024, 52′

Il film prende spunto dai busti di pietra e bronzo che si trovano all’interno del Giardino Pubblico di Trieste, e immaginiamo che all’interno del giardino siano rimaste le voci di chi ha parlato di Trieste. Sono protagonisti gli anni del primo dopoguerra, e le nevrosi, di cui le classi borghesi e gli intellettuali di quel periodo erano convinti di essere afflitti. Attraverso le voci e le testimonianze provenienti dal passato, analizzate da un punto di vista psicoanalitico, entriamo nella coscienza della città, nei suoi dubbi, nelle sue divisioni. Cosa fare se la città non era quella che pensava di essere?
Passata dall’Impero austroungarico all’Italia, Trieste doveva ricostruire l’edificio narrativo della sua esistenza, e molti cittadini, che prima della guerra erano abbagliati dalla speranza dell’italianità, scoprono che una volta raggiunta la situazione si rivela diversa dalle aspettative. Così una parte della città, accecata dai propri istinti e dai propri fantasmi, finisce per rivelare il suo volto più pericoloso, un’italianità ostentata finché fa comodo, una fucina di opinioni opposte spesso inconciliabili.
In questo contesto Vienna torna a Trieste con la diffusione della psicoanalisi, che assomiglia a una forma di iniziazione, con dei risvolti di esclusività, un po’ settari, e fa balenare qualche speranza di guarigione dalle proprie nevrosi. E come racconta Cesare Musatti, attraverso dei triestini, che avevano studiato a Vienna e Graz, Edoardo Weiss, Ferruccio Banissoni, Vittorio Benussi, la diffusione della psicoanalisi arriverà in tutta Italia.
Prodotto da Videoest, scritto e diretto da Giampaolo Penco. Realizzato con il supporto del Fondo Audiovisivo FVG e la FVG Film Commission.

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