conferenza-spettacolo di e con Marta Verginella
a cura di Sabrina Morena
con Laura Bussani e Nikla Petruška Panizon
produzione Bonawentura e Slovensko stalno gledališče
in collaborazione con il progetto European Research Council Eirene
Lo spaesamento che si rintraccia indagando sia le fonti autobiografiche che quelle psichiatriche nei dopoguerra del Novecento denota un difficile adattamento emotivo alla realtà post-bellica e soprattutto la difficoltà ad accettare lo spostamento dei confini e la conseguente nuova appartenenza nazionale del territorio. La dissoluzione di compagini statali, come per esempio quella dell’Impero asburgico, o di regimi come quello mussoliniano oppure ancora quello della Jugoslavia socialista, ha imposto nuovi sentimenti nazionali e avvalorato nuove pratiche istituzionali. Una parte dei residenti è rimasta senza patria e quindi senza cittadinanza, mentre le minoranze nazionali hanno visto ridimensionarsi i loro diritti nazionali oppure sono state soggette a persecuzioni, spesso molto violente.
In questa lezione in forma di spettacolo la storica Marta Verginella ci conduce nel mondo del primo e del secondo dopoguerra attraverso le parole e le vite di donne che hanno espresso lo spaesamento vissuto nei diari, nelle autobiografie o nelle cartelle degli ospedali psichiatrici. Dai loro racconti emerge un difficile adattamento emotivo alla realtà post-bellica e soprattutto la difficoltà di accettare lo spostamento dei confini e la conseguente nuova appartenenza nazionale del territorio. Sulla scena risuonano nelle lingue originali le esperienze di scrittrici e intellettuali italiane, slovene e croate: Haydé Ida Finzi, Elody Oblath, Marija Vinski (di origine ucraina), Nada Kraigher, Mira Mihelič, Tina Anselmi, Elsa Fonda, Nelide Milani, Anna Maria Mori, Bojana Daneu Don, ma anche la perpetua di Tolmino Neža Remec, oppure le pazienti degli ospedali psichiatrici. Ciascuna di queste donne è alla ricerca della propria emancipazione, autonomia, e libertà in una società ancora molto patriarcale e con atteggiamenti ambivalenti nei confronti della popolazione femminile.