di Claudio Ascoli
liberamente tratto da scritti di Antonin Artaud e Colette Thomas
con Salomè Baldion, Giorgia Tomasi
voce Claudio Ascoli
creazione video Paolo Lauri
musiche originali Alessio Rinaldi
costumi e spazio scenico Sissi Abbondanza
scrittura scenica Claudio Ascoli
produzione Chille de la Balanza
in collaborazione con Alliance Française Trieste
Una grande scelta di testi, la voce fuori e ‘dentro campo’ di Claudio Ascoli, la bravura delle due attrici (Salomè Baldion e Giorgia Tomasi), la magia delle scene di Sissi Abbondanza, le splendide foto di Paolo Lauri che fanno da sipario “parlante” e le musiche di Alessio Rinaldi sono alcuni tra i tanti motivi di interesse di questo affascinante spettacolo prodotto dalla compagnia fiorentina Chille de la Balanza. Uno spettacolo profondo e visonario che narra del “teatro impossibile, dell’amore impossibile, della negazione del piacere e della discesa nella follia”.
In scena una filastrocca infantile fa da sfondo all’abbraccio vorticoso, e anche vagamente isterico, tra due giovani donne che si succederanno sul palco in veste di controfigure di Colette Thomas, donna-artista testimone del Novecento intellettuale francese. Una artista e una donna straordinaria che ha accompagnato e convissuto con molte vite straordinarie dello scorso secolo: Jean-Paul Sartre, Charles Dullin, Louis Jouvet.
Colette Thomas è allieva delle tecniche di curazione di Antonin Artaud, l’attrice del suo rinnovato ‘teatro della crudeltà’ e incarnazione delle figure dell’immaginario del grande autore. Collette sposa nel 1940 il poeta Henri Thomas che le farà conoscere Antonin Artaud. I due sono accomunati dalla passione per il teatro, ma anche dalla tragica esperienza della reclusione negli ospedali psichiatrici, lo spettacolo si ispira a “Il testamento della ragazza morta” scritto da Colette pochi anni dopo la morte di Artaud.
Negli ultimi anni della sua vita, trascorsi in semi-libertà dopo un lungo internamento e segnati da una straordinaria fecondità creativa, il genio di Antonin Artaud condenserà le linee portanti della sua esistenza e della sua opera restituendole a una nuova vita: complici reali e immaginari gli forniranno il materiale per l’affermazione della sua esperienza, della sua scrittura e del suo teatro. Tra loro, appunto, Colette Thomas, attrice del suo rinnovato teatro della crudeltà, incarnazione delle figure del suo immaginario: anima affine, specchio infedele e doppio del genio artaudiano e della estrema attualità del suo pensiero teatrale.