di e con Gabriella Greison
produzione Bonawentura
“Usando l’opposizione tra il conscio e l’inconscio consento a un paziente di incontrare la sua ombra – il suo lato oscuro – e di separarla dalla sua anima, in pratica l’aspetto femminile della personalità maschile. Questo porta a una lotta tra opposti che consente al paziente di venire a patti con il fatto che lui stesso sia una combinazione di luce e buio, bene e male”.
Carl Gustav Jung
Cosa spinge il talentuoso fisico e premio Nobel, Wolfgang Pauli, ad andare una volta a settimana dal noto psicanalista Carl Gustav Jung? Lo spinge un desiderio nobile ed impellente, quello di capire cos’è l’amore. Amore che nella sua vita è sempre mancato, e a causa di questa lacuna ha vissuto giornate di estrema dissoluzione, tra grandi sbronze e nottate folli nei principali bordelli nelle capitali europee di inizio ‘900.
Dal dialogo tra i due grandi miti del XX Secolo, nasce questo viaggio interiore in una delle anime più profonde della storia della scienza mondiale, che ha dato alla luce i principi fondanti e più curiosi della fisica quantistica, ma ha anche pagato tutte le sue insofferenze facendosi la nomea di bevitore di whisky sfrontato e strafottente.
La contrapposizione degli istinti umani, l’elevazione dai problemi, il senso di rivincita da un ambiente che mette a dura prova il proprio intelletto, la paura di incontrare le persone sbagliate lungo il cammino, il desiderio di affermazione, la rinascita, tutto questo è “Ogni cosa è collegata”, il nuovo spettacolo di Gabriella Greison.
Il protagonista è Wolfgang Pauli, interpretato da Greison in prima persona, grazie al consiglio di Jung di cercare dentro noi stessi il nostro contrario, perché il femminile deve essere sempre alla ricerca del proprio maschile, e viceversa. Wolfgang Pauli che è stato definito l’unico e degno successore di Albert Einstein, per sua stessa dichiarazione, e creatore del Principio di Esclusione, lo spin dell’elettrone, la nascita dei neutrini, e vincitore del Premio Nobel in fisica dopo una vita di frustrazioni.
Dalle riflessioni di Wolfgang Pauli sul senso della vita, sul senso di abbandono, troviamo un collegamento edificante, utile a tutti noi, tra la fisica quantistica e la sincronicità, tra la scienza, la mente e la filosofia, fino al raggiungimento di tutti quei legami entangled che sono il motivo ultimo delle nostre esistenze.
Un poetico viaggio interiore alla ricerca dell’amore, e da questo cammino verso la consapevolezza di chi siamo e cosa siamo, del perché siamo al mondo e viviamo, nasce questa storia, che Gabriella Greison interpreta sul palco con una grande voglia di identificazione, e un desiderio di rinascita, che tutti noi abbiamo la necessità di vivere, oggi più che mai. Noi che conosciamo gli abissi, e da cui facciamo nascere l’esigenza assoluta di innalzarci.
Gabriella Greison è fisica, scrittrice, giornalista, drammaturga e attrice teatrale. È autrice di 12 libri, 10 spettacoli teatrali, 5 podcast, 3 programmi tv.
Introduce Francesco De Luca direttore organizzativo del Teatro Miela