Artista poliedrica, Roberta Giallo è una talentuosa e pirotecnica cantautrice, pianista con una vocalità straordinaria ma è anche scrittrice, performer teatrale e artista visuale.
Debutta nel 2006 aprendo il concerto di Sting a Napoli e poi conosce Lucio Dalla, che diventa suo produttore e mentore. Artisticamente, ha collaborato con Samuele Bersani, Mauro Malavasi, Corrado Rustici, Federico Rampini, Ernesto Assante, Valentino Corvino e le Orchestre del Teatro Massimo di Palermo, FOI Bruno Bartoletti, OFI Filarmonica Italiana, Sinfonica Abruzzese…
Come regista teatrale debutta Sold Out a Hong Kong allo Youth Square Y-Theatre con Trip Of A dreaming Soul, a one woman show “nel 2014; poi ci torna nel 2018 per rappresentare l’Italia al Festival della musica Europea “Make Music HK”. Poi parte in solo pianoforte e voce con Astronave Gialla World Tour, toccando Mosca, Kiev, Istanbul, Los Angeles, Ho Chi Min, Singapore, Monte Carlo, Porto, Oslo. Nel 2019 debutta al cinema nel film “Il Conte Magico” con la partecipazione di Ivano Marescotti, riceve la menzione come miglior attrice protagonista al Symbolic Art Film Festival di San Pietroburgo.
Pubblicazioni essenziali: “L’Oscurità di Guillaume” (miglior LP del 2017 per All Music Italia); “Vicina Vicina” (LP 2020); “Web Love Story”, romanzo (2021 Ed, Pendragon); “Canzoni Da Museo” (album 2021).
Roberta Giallo è stata scelta per rappresentare la parte musicale della rassegna “Panchine rosse”, anche perché nel 2020 ha inviato una lettera aperta e accorata alle principali Istituzioni affinché si accendesse una riflessione profonda sulla scarsa attenzione e considerazione intellettuale data alle donne al Festival della Canzone Italiana, e alla sufficienza con cui sono state liquidate domande e polemiche riguardo alle scelte compiute dal direttore artistico Amadeus, come inserire in gara un concorrente che denigra e offende le donne, incitando alla violenza, e riportandoci ad un Medioevo culturale, cancellando così secoli di battaglie a favore dell’Emancipazione Femminile.
Ecco un passo molto chiaro della lettera:
… “È stato selezionato per partecipare alla manifestazione musicale più importante d’Italia, che rappresenta la nostra cultura popolare (oltre ad essere trasmessa in mondovisione) e ha forte impatto mediatico sulle vecchie e nuove generazioni, il rapper Junior Cally, conosciuto per l’utilizzo ricorrente di frasi violente e offensive nei confronti delle donne, ne cito alcune non senza imbarazzo e difficoltà:
“Lei si chiama Gioia, beve poi ingoia.
Balla mezza nuda, dopo te la da.
…..“
C’è da chiedersi se il criterio di selezione dell’artista sia dovuto solamente dagli elevati numeri di streaming on line, oppure se qualcuno abbia considerato degni di rilievo e di attenzione questi contenuti da lui proposti nel corso della sua carriera.
Inoltre ad arricchire l’infelice quadro, alla conferenza stampa di Sanremo, al di là di ogni distrazione, leggerezza, superficialità, noncuranza perdonabili, è comunque emerso un messaggio molto sgradevole.
Sembrerebbe che le donne chiamate a co-condurre il festival siano state scelte perché “belle”, “bellissime”, “sexy”, cito l’iconica frase “scelta per la capacità di stare vicino ad un grande uomo stando un passo indietro”.
Senza voler essere bigotti siamo disposti a concedere e a perdonare una gaffe, una distrazione, uno scivolone, ma considerando tutto il contorno non sembra questo il caso. Si sono ripetuti eventi che portano a pensare che il nostro paese abbia bisogno ancora di tanto lavoro per maturare una coscienza collettiva di parità di genere e rispetto verso le donne.”