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Massimo Navone è il nuovo direttore artistico di Bonawentura/Teatro Miela

Oggi, venerdì 21 ottobre,Massimo Navone, regista e autore teatrale, radiofonico e televisivo, ideatore e organizzatore di progetti, eventi e rassegne multidisciplinari di spettacolo dal vivo, specializzato in formazione teatrale e per un decennio direttore della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, dove è attualmente docente di recitazione e regia, è stato nominato Direttore artistico del Teatro Miela.

Con il Teatro Miela (Bonawentura) il regista ha sviluppato a Trieste la collaborazione più intensa a partire dal 2016 con il Jack London Tribute, e a seguire con 74 giorni sospesi dal diario di Ambrogio Fogar (2017), Mio padre votava Berlinguer di Pino Roveredo (2018), Adriatico Blues (2019), Sconcerto di Capodanno 2021 con Paolo Rossi, Pasolini on the road, da La lunga strada di sabbia di P.P.Pasolini (2022).

Massimo Navone mette a disposizione del Teatro Miela la sua lunga esperienza di ideatore e realizzatore di progetti teatrali e culturali, per dare alla già intensa e multiforme attività del Miela un contributo d’innovazione che valorizzi l’identità storica del teatro triestino come spazio alternativo ai teatri tradizionali.

La sua vocazione per la contaminazione dei linguaggi espressivi e l’interazione costante tra protagonisti già affermati delle scene e attori e registi più giovani, sono importanti per Navone nell’ottica di un importante passaggio generazionale.

Dare impulso e trovare un palcoscenico per queste nuove voci della scena vuole essere tra le linee portanti di questa direzione artistica. La vocazione è quella di intercettare quanto di emergente c’è nel panorama artistico locale e nazionale, anche nel segno di una rottura dei recinti generazionali.

Ulteriore, importante filo conduttore della linea artistica, sarà l’attivazione di occasioni formative, per artisti e pubblico: dalla formazione specializzata e professionalizzante, all’incontro con gli spettatori e la proposta di attività laboratoriali che possano coinvolgere anche gli appassionati e non solo i professionisti, per creare una vera e propria comunità intorno al Teatro.