Sì, ovviamente parliamo di Alfred Eric Leslie Satie (Honfleur, 17 maggio 1866 - Parigi, 1º luglio 1925), meglio conosciuto come Erik Satie. Colui che scherzosamente, ma neanche tanto, il suo amico e umorista Alphonse Allais chiamava Esotérik Satie. Mistero e umorismo sono infatti due delle componenti essenziali della sua musica, unite all’insofferenza verso l’accademismo musicale e a una creatività bizzarra e multiforme che lo fece ben presto divenire il musicista simbolo delle avanguardie storiche parigine.
La sua musica, da lui stesso definita "musique da tapisserie", in polemica con la musica dotta e seriosa del tempo, si riverbererà anche quest’anno al Miela dal 15 al 17 maggio, nel concerto “ULTRAMINIMAL Piano Essence“ di Alessandra Celletti, in “UNDER SATIE” a cura dei giovani musicisti del Conservatorio G. Tartini di Trieste, nel progetto “KIND OF SATIE” di Andrea Pandolfo, e nella mostra “IL SUONO DELLE IMMAGINI” del gruppo Artisti triestini Rivel’Art.
Ancora una volta Satie e ancora una volta Satierose (sempre in dolce ricordo di Rosella Pisciotta), all’insegna dell’arte e del divertimento e sotto il nome tutelare dell’uomo e dell’artista che ebbe a dire “Mi chiamo Erik Satie, come chiunque”.