Come nel suo quadro “Solitudine” il “personaggio pittore” osserva il mare seduto su uno scoglio, così “ il personaggio Arturo Nathan” guarda le sue opere con uno sguardo distaccato, raccontando la sua vita e ripercorrendo la sua ricerca artistica attraverso le testimonianze della sorella Daisy e degli amici che lo circondano, dagli artisti Carlo Sbisà a Giorgio Carmelich, al critico Manlio Malabotta e al pittore Cesare Sofianopulo. Una sorta di evocazione dell’artista immaginandone i pensieri e facendo rivivere le sue parole dei “Sonetti Metafisici” e delle sue lettere dal confino all’amico Carlo Sbisà. Arturo Nathan è un artista che osserva attentamente la vita per esprimerne il mistero con immagini e forme, espressione della parte inconscia e profonda dell’essere.
(…) Con un’interessante e acuta drammatizzazione Sabrina Morena ha ritratto l’artista ricostruendone la profonda umanità da un materiale eterogeneo costituito da sue lettere spedite o ricevute, articoli apparsi in riviste di critica artistica, memorie di parenti, amici e colleghi inserendovi la magia di alcuni dei “Sonetti metafisici” . (Paola Pini -Corriere dello Spettacolo)