Compagnia Usche- Associazione Alcesti, Genova
LO STORMO
Durata: 50 minuti
Coreografia: Simone Magnani, Cristiano Fabbri, Massimiliano Barachini
Interpreti: Simone Magnani, Cristiano Fabbri, Marta Melucci
ll tema di partenza di questo lavoro è il mondo degli uccelli, sull' immagine degli stormi che in alcuni periodi dell'anno solcano i nostri cieli. L' idea del volo, tradotta nell' indagine delle possibilità fisiche di leggerezza estrema e di sospensione, in questa qualità di movimento si inserirsce l’ elemento centrale di riferimento: la spazialità, il disegno formale, le traiettorie aeree cangianti. Il nucleo è la modalità di comunicazione dei singoli nel fluire del volo di gruppo, coreograficamente reso con il fraseggio relazionando fra loro percorsi personali ed il tutto con lo spazio circostante. Tutto ciò arricchito dalla sfida di una fisicità volutamente scomoda. Da questa frizione la possibilità di sorprendersi e di creare quei cambiamenti repentini di stato fisico tipici degli uccelli. Come rimanere il più possibile in aria ? Nel desiderio di approfondire questa possibilità di sospensione continua come se attraverso la fisicità si potesse creare un cuscinetto d'aria che ci tenga sollevati continuamente da terra, proiettarsi alla scoperta di qualcosa di sovrumano: il modo migliore per indagare l'umano, scontrarsi continuamente con il limite, senza nasconderlo, al contrario, condividerlo. Durata: 50 minuti Coreografia: Simone Magnani, Cristiano Fabbri, Massimiliano Barachini Interpreti: Simone Magnani, Cristiano Fabbri, Marta Melucci
Compagnia Arearea, Udine
UN CHILO DI MELE BASTERA'…
Durata: 20 minuti
Coreografia ed interpretazione: Marta Bevilacqua, Luca Zampar
Allestimenti scenici: Ilaria Bomben
Disegno Luci: Matteo Fantoni Durata: 20 minuti
La tentazione, la vergogna, l'amore, la separazione, la favola… ecco gli elementi di uno spettacolo che vuole evocare tre episodi della cultura occidentale: la Genesi, Il Simposio di Platone, Biancaneve e i sette nani dei Fratelli Grimm. La mela è il frutto che appare in queste storie e, durante lo spettacolo, diventa il veicolo per aprire nuovi quadri simbolici. Tre dimensioni: quella cristiana, pagana e fiabesca, apparentemente svincolate l'una dall'altra, possiedono un sapore stranamente familiare. In questo contesto la danza interviene creando un percorso unitario, profondamente umano e corporeo.