In occasione della Giornata Internazionale della Montagna, le sezioni triestine del Club Alpino Italiano: Società Alpina delle Giulie APS e Associazione XXX Ottobre assieme allo Slovensko Planinsko Društvo Trst (Società Alpina Slovena di Trieste) hanno scelto di celebrare la ricorrenza con una serata dedicata all’alpinismo a cura del GARS – Gruppo Alpinisti Rocciatori Sciatori della SAG, con la proiezione del film “L’ULTIMA VIA DI RICCARDO BEE” di Emanuele Confortin, vincitore del Premio del Pubblico al Miglior Film di Alpinismo alla 71° edizione del Trento Film Festival. La serata proseguirà con il dibattito “Riccardo Bee ed Enzo Cozzolino: due storie a confronto” con interventi di Flavio Ghio (laureato in filosofia, autore, alpinista, uno dei compagni di cordata di Cozzolino)e Emanuele Confortin (giornalista, documentarista e alpinista, membro del GISM) moderati da Francesco Lamo (alpinista, Accademico CAI e esperto della storia dell’alpinismo).
Riccardo Bee è stato uno dei più forti rocciatori dell’epoca in cui è vissuto, ma parte della sua eredità alpinistica rimane avvolta nel mistero. Attivo soprattutto nelle amate Dolomiti, ha realizzato ripetizioni e vie nuove di elevatissimo impegno. Si è unito in cordata con diversi compagni, a partire da Franco Miotto, ma è in solitaria che Bee ha trovato la sua dimensione, compiendo imprese capaci di ispirare generazioni di alpinisti e ancora oggi temute e rispettate.
A quarant’anni dalla scomparsa, “L’ultima via di Riccardo Bee” non intende celebrare la grandeur di uno scalatore, ma si propone di cogliere il lascito di un marito, di un padre, di un amico costretto da una sorta di incantesimo a cercare in montagna un confronto sempre più profondo con se stesso. Centrali nella trama sono le testimonianze di chi lo ha conosciuto e amato, a partire dalla moglie Carla e dalle figlie Federica e Valentina, le cui voci svelano l’esistenza di un legame di cordata anche per gli alpinisti solitari.
Il contesto scelto per questa narrazione ci porta da Belluno agli abissi del Burel, poi nel profondo della Valle di San Lucano e sulle pareti del gigante per eccellenza, il Monte Agner. Grazie alla digitalizzazione di filmati girati in Super8 nel 1982, quest’opera ripercorre il capolavoro dell’alpinista bellunese, il “Pilastro Bee” sulla Ovest dell’Agner, prova tangibile del talento del suo apritore.