
di Pino Roveredo dall’omonimo romanzo
regia di Massimo Navone
con Pino Roveredo, Alessandro Mizzi e Tania Arcieri (organetto)
produzione Bonawentura
Due generazioni a confronto in una confessione al padre. Un padre operaio-calzolaio sordomuto, un padre scomparso ma ancora vivo nel ricordo e nelle parole. Un padre che votava Berlinguer ma, prima che per una scelta ideologica, per la consapevolezza che lui era “una brava persona. Un buon padre anche se l’alcol era una delle sue debolezze. E un figlio che ripercorre una sua vita, che rivendica la sua terza media, il suo operaismo, la sua irregolarità di scrittore e che si pronuncia sull’attualità rimpiangendo a occhio asciutto, la “fatica” di un tempo e la solidarietà.