Teatro e Cabaret

Sotto il segno di Zavattini

NESSUN MIRACOLO A MILANO

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uno spettacolo di e con Massimiliano Speziani
testo Renato Gabrielli
spazio a cura di Luigi Mattiazzi
costumi di Aurora Damanti
assistente alla regia Virgina Landi e Clara Digiacomo
produzione Bonawentura

A Milano, in un futuro non molto lontano, davanti alle rovine di un centro per l’arte contemporanea, Ferdy, un inquieto uomo di mezz’età, intrattiene un gruppo di bambini nell’attesa dell’improbabile ritorno dal cielo, a cavallo di una scopa, di un suo amico e mentore di tanti anni fa. Quell’amico si chiama Totò, proprio come il protagonista di Miracolo a Milano di Zavattini e De Sica. Ma la storia che Ferdy ricorda, o forse inventa lì per lì, è completamente diversa da quella del film.

Scritto di getto da Gabrielli durante il lockdown milanese per Speziani, che ha cominciato a metterlo in prova già nello stesso periodo, davanti ai condomini riuniti (a regolamentare distanza) nel cortile di casa sua, Nessun miracolo a Milano reagisce all’oscura incertezza del nostro presente con una favola malinconica e lucida, mai disperata. Il protagonista è un inquieto uomo di mezza età, con il suo fardello di ricordi e menzogne, che solo un
grande artista saprebbe trasformare e rendere sopportabili, restituendo loro un senso. Insieme a un pubblico di presunti bambini, attende il ritorno di uno straordinario uomo di spettacolo, volato via nel cielo di Milano tanti anni fa. Ma tornerà davvero? Ci incanterà di nuovo con i suoi trucchi? Trucchi – non miracoli. Perché i miracoli non esistono, non sono mai esistiti, tanto meno a Milano…. Forse a Trieste o in qualche altra città.

“Estrarre la magia dal nulla, o quasi nulla: è così che funziona la vera arte. Finisce lo spettacolo e non ti rimane nulla, o quasi nulla, soltanto un senso di magia leggero e lo stupore di essere vivo, ancora.”

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