Teatro e Cabaret

La prosa curiosa

OSIRIDE BROVEDANI

SPETTACOLO RINVIATO A DATA DA DESTINARSI

Avvisiamo gli spettatori che, in ottemperanza a quanto disposto del decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri allo scopo di “contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19, sull’intero territorio nazionale”, ad oggi non siamo ancora in grado di assicurare nuove date per tutti gli spettacoli annullati, ad eccezione degli spettacoli della rassegna Note in Caffè e dei concerti di Vinicio Capossela (date in via di definizione). Per tutti gli altri spettacoli dal 08/03/2020 al 08/05/2020 abbiamo preferito dare la possibilità a coloro che hanno acquistato il biglietto di chiedere un rimborso attraverso il rilascio di un voucher con validità un anno e usufruibile per tuti gli spettacoli organizzati da Bonawentura nella stagione 2020/21.. Il voucher può essere richiesto da oggi al 27/05/2020 (eventuali proroghe indicate dal Governo verranno tempestivamente comunicate) direttamente sulla piattaforma http://www.vivaticket.com (anche per coloro che hanno acquistato il biglietto presso altri punti vendita o presso la biglietteria del Teatro Miela). Richiesta voucher: https://bit.ly/2L6vJ0t

di Stefano Dongetti
con Alessandro Mizzi
regia di Sabrina Morena
produzione Bonawentura per Fondazione Osiride Brovedani

Osiride Brovedani è un esempio della capacità di resilienza dell’essere umano che,  pur avendo vissuto delle esperienze drammatiche,  riesce a riscattarsi e costruire per un nuovo destino prospero e creativo. Il racconto di una vita intensa, dagli esordi della Fissan a Trieste, la passione alpinistica di Brovedani e della moglie,  la deportazione, il ritorno a Trieste con le nuove iniziative imprenditoriali, la nascita della Fondazione dedicata ai bambini e agli anziani.

Brovedani era un vero benefattore che ha sempre aiutato i bambini bisognosi e gli orfani nel corso della sua esistenza. Proveniva da una famiglia modesta e fu costretto a interrompere gli studi e a iniziare a lavorare per necessità. Da galoppino tuttofare a “Il Piccolo”, a correttore di bozze e a critico d’arte nel giornale “Il lavoratore”. Grande fu il suo amore per la montagna, tanto che diceva sempre “lassù si è più che mai vicini a Dio”. Nel 1978 la sezione XXX Ottobre del C.A.I. gli ha dedicato un sentiero alpinistico di accesso al Bivacco Comici, nel gruppo del monte Sorapis. Fu anche molto aiutato dalla moglie, che lasciò l’impiego di commessa per stargli vicino e sostenerlo. In quarant’anni fece della sua piccola ditta, la Fissan, un’industria importante a livello nazionale nel campo dei prodotti per l’igiene dei bambini. Visse sempre modestamente, dedicandosi al lavoro e dedicandosi alla beneficenza. Fu anche deportato nei campi di concentramento di Auschwitz, Belsen e Buchenwald. Ritornato a casa, riprese a lavorare senza mai abbattersi di fronte alle avversità della vita.

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