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LA MARCIA SU ROMA E IL NOBEL ANDRIĆ

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Un evento per ricordare il centenario della “Marcia su Roma” in cui interverranno gli storici Raoul Pupo e Dunja Nanut che dialogheranno con i giornalisti Enzo D’Antona e Pierluigi Sabatti
Marco Puntin leggerà alcuni articoli dello scrittore Ivo Andrić

Le migliaia di fascisti che sfilarono nella capitale furono il preludio del colpo di stato che pose Benito Mussolini alla guida del governo in Italia.
La marcia cominciò il 28 ottobre 1922 quando le camicie nere minacciarono la presa del potere con la violenza ed ebbe termine il 30 ottobre, quando il re Vittorio Emanuele III incaricò Mussolini di formare un nuovo governo.

La marcia su Roma fu propagandata negli anni successivi come il prologo della «rivoluzione fascista» e il suo anniversario divenne il punto di riferimento per il conto degli anni secondo l’era fascista. Certo che si trattò di un fatto epocale non soltanto per l’Italia ma per l’Europa intera. Testimone d’eccezione dell’avvento del fascismo nel nostro Paese fu Ivo Andrić, lo scrittore e poeta jugoslavo che sarebbe diventato Premio Nobel per la letteratura nel 1961.
All’epoca Andrić era un giovane diplomatico del neonato regno dei Serbi croati e sloveni in Vaticano ed ebbe modo di analizzare l’avvento del fascismo, perché amava l’Italia e aveva subito capito che quanto accadeva era estremamente nuovo e importante. Era poi favorito dalla sua conoscenza dell’italiano e della nostra cultura.
Andrić raccolse una sorta di suo diario italiano in una serie di articoli sui giornali di Zagabria, Novi Sad e Belgrado e in lettere ad amici e familiari. Materiali, rimasti inediti per il pubblico italiano fin al 2012 quando è stato pubblicato dall’editrice “nuovadimensione” il libro “Sul fascismo”, curato da Božidar Stanišić, scrittore serbo che vive in Friuli da quando ha lasciato il suo Paese negli Anni 90 per non essere complice della guerra voluta da Slobodan Milošević.
E proprio questi scritti costituiranno il filo rosso attraverso il quale si parlerà del fascismo, delle sue origini e della marcia.

I punti salienti di questi questi articoli saranno letti dall’attore Marco Puntin, a partire dalla descrizione formidabile di Mussolini: “Un uomo di cui fino ad allora si era parlato poco. Procedeva con spavalderia, indossava un lungo cappotto marrone scuro, aveva il volto giallo e largo e occhi grandi come di fuoco. Si notava. In tutto il suo aspetto c’era qualcosa di spietato e di francescano”.