Siamo tutti pronti anche quest’anno a celebrare il compleanno di Erik Satie, un compositore di estremo rigore e rara follia, ammiratissimo da Ravel e Debussy che suonava nei Cafè Chantant e che amava l’antica musica da chiesa e che scrisse brani per pianoforte dai titoli “Pezzi in forma di pera” o “Ginnastica per i piedi”. Di lui il grande John Cage diceva “ci è indispensabile” e noi attorno a ogni 17 maggio ve lo dispensiamo con grande gioa ormai da qualche decennio.
Fortunato chi ancora non conoscesse l’eccentrico Satie e che potrà innamorarsi per la prima volta (ah, che invidia!) del più geniale, amabile, bizzarro e moderno musicista del secolo scorso e dei secoli a venire. L’ospite d’onore di questa edizione, il grande jazzista Enrico Intra, definisce il suo illustre collega di sperimentazioni di un secolo fa “un trapezista del circo sonoro, fuori dal tempo che nel tempo sarà sempre il futuro possibile”. Eccovi dunque un viaggio di tre giorni nel futuro della musica, guardando all’esaltante stagione delle avanguardie storiche in una vera sarabanda di riletture satiane. quasi in un filo rosso che lega Satie, Intra e dei giovani musicisti pronti a raccogliere il testimone del più spericolato e appassionato amore per la musica.
Il 15 maggio, infatti, ben quattro pianoforti troveranno posto al Miela per gli allievi del Conservatorio Tartini alle prese con le “Vexations”, l’ironica micro-composizione di Satie da ripetere per 840 volte “nel più profondo silenzio e con seriosa compostezza”. Il 16 maggio il soprano Federica Vinci e il pianista Luca Delle Donne ci condurranno invece in un viaggio sonoro tra Debussy, Satie, Paul Verlaine, tra liriche estasiate ma anche tra le canzoni da cabaret del genio di Montmartre.
A chiusura della rassegna, il 17 maggio, un vero evento per Trieste: l’Ossimoro di Enrico Intra. Un eccezionale omaggio a Erik Satie che scavalca tutti i generi, una improvvisazione per pianoforte pronto a ‘duellare’ con un quartetto d’archi in un raffinato e trascinante tragitto tra improvvisazione e partitura, tra stabilità e impermanenze musicali.
Si festeggi, dunque. Buon compleanno Erik.